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Il 59% di designer e developer usa già l’AI nel lavoro quotidiano, ma solo il 32% si fida completamente dell’output – il gap tra promessa e pratica nell’adozione AI rivela una trasformazione ancora in corso.
L’intelligenza artificiale generativa sta rapidamente penetrando nel settore del design e dello sviluppo. Il 59% di designer e developer utilizza già strumenti AI nel proprio lavoro, dalla user research alla generazione di contenuti, fino all’accelerazione di brainstorming e ideation. Il 78% degli intervistati concorda che l’AI aumenta significativamente l’efficienza del lavoro.
I numeri di mercato confermano questa crescita: Figma ha superato i 10 milioni di utenti nel 2025, più che raddoppiando dai 4 milioni del 2022, con un revenue di 821 milioni di dollari e una crescita del 49%. La piattaforma detiene il 40,65% del mercato design tool, distanziando Adobe XD (13,5%) e InVision (7,6%).
L’89% dei designer afferma che l’AI ha migliorato il proprio workflow, mentre sul fronte sviluppo l’adozione è balzata al 90%, con un tempo mediano di due ore al giorno dedicato agli strumenti AI. L’86% dei senior executive si aspetta che l’AI generativa aumenti significativamente velocità e volume di produzione, con il 65% che identifica AI e predictive analytics come driver primario di crescita nel 2025.
Nonostante l’entusiasmo, esistono criticità significative. Solo il 32% degli intervistati si fida completamente dell’output AI, e meno della metà ha lanciato qualcosa in produzione. Solo il 33% di chi ha rilasciato feature AI ne è orgoglioso.
Emerge un divario netto tra developer e designer: il 59% dei developer usa AI per code generation (82% soddisfatto), mentre solo il 31% dei designer la utilizza per asset generation. I developer riportano 82% di soddisfazione e il 68% afferma che l’AI migliora la qualità del lavoro; i designer mostrano numeri più modesti: 69% soddisfazione e 54% di miglioramento qualità.
Il 51% degli utenti Figma sta costruendo agentic AI (agenti autonomi), il doppio rispetto all’anno scorso. Questi tool presentano sfide uniche nel reasoning e decision-making. Le piccole aziende (1-10 dipendenti) adottano AI più rapidamente: il 61% la considera critica per i propri obiettivi di mercato.
Un problema strutturale: il 96% dei designer ha imparato AI attraverso l’auto-apprendimento. Training formale e workshop strutturati restano rari. Il 56% dei team marketing riporta che l’implementazione AI aggiunge stress ai workflow e richiede ancora forte supervisione umana.
Figma ha depositato l’S-1 per l’IPO al NYSE (ticker ‘FIG’) con valutazione target di 14,6-16,4 miliardi di dollari. La company è attualmente valutata 12,5 miliardi, con margini lordi dell’88,3% e net dollar retention del 132%.
Figma e Adobe stanno investendo massicciamente in funzionalità AI-native: Make Designs per generazione UI da prompt, auto-naming layer, background removal, text generation, e Make Prototype per trasformare mock statici in prototipi interattivi.
Adobe integra l’AI con Firefly (generazione asset da prompt) e Sensei (contenuti personalizzati). Digital Media (Creative Cloud + Document Cloud) ha generato 15,55 miliardi nel 2024, con proiezioni oltre 20 miliardi nel 2025.
I developer risparmiano dal 30 al 60% del tempo su coding, testing e documentazione con strumenti AI. Oltre l’80% riporta miglioramenti nella produttività e il 59% nella qualità del codice.
L’AI nel design è una realtà consolidata ma ancora immatura. L’adozione è massiccia, gli investimenti record, ma permane un gap critico tra hype e deliverable concreti. Il settore è in una fase di “adolescenza tecnologica”: tutti sperimentano, pochi padroneggiano veramente lo strumento. Chi saprà colmare questo gap per primo avrà un vantaggio competitivo decisivo.
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