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Come Google AI Overviews Sta Ridisegnando le Regole del Traffico Web

Le zero-click search sono passate dal 56% al 69% in un anno, mentre il traffico organico ai publisher è crollato di oltre 600 milioni di visite mensili. Google ha pubblicamente riconosciuto quello che l’industria chiama “The Great Decoupling”: la separazione definitiva tra visibilità su Google e traffico verso i siti web.

zero-click search

Maggio 2024 segna un punto di non ritorno per il web publishing: Google lancia gli AI Overviews su larga scala negli Stati Uniti. Dodici mesi dopo, i numeri raccontano una trasformazione che va oltre le previsioni più pessimistiche. Le ricerche che si concludono senza alcun click sono saltate dal 56% al 69%. Non è un’erosione graduale: è una ristrutturazione dell’ecosistema digitale.

Il traffico organico verso i siti web ha toccato il picco di 2,3 miliardi di visite mensili a metà 2024. A maggio 2025 è sceso sotto 1,7 miliardi. Seicento milioni di visite evaporate in meno di dodici mesi. Per i publisher che vivono di advertising basato sul traffico, non è una crisi: è quello che Helen Havlak di The Verge definisce “un evento di livello estinzione già in corso”. CNN ha perso circa il 30% del traffico anno su anno.

Business Insider e HuffPost registrano cali intorno al 40%. Il travel blog The Planet D ha chiuso definitivamente dopo un crollo del 90% seguito all’introduzione degli AI Overviews. Non sono eccezioni: sono il nuovo standard per chiunque dipenda dal traffico informazionale.

Gli AI Overviews occupano uno spazio massiccio nelle SERP: 1.345 pixel quando espansi, 403 pixel quando compressi. Il primo risultato organico viene spinto a 1.686 pixel, oltre la dimensione standard degli schermi. Gli utenti devono scrollare significativamente per vedere i listing tradizionali. Il real estate più prezioso del web è stato ridistribuito.

A marzo 2025 il 13% di tutte le query triggera un AI Overview, raddoppiato rispetto al 6,5% di gennaio. Il dato si è poi stabilizzato intorno al 20% delle ricerche desktop negli Stati Uniti a maggio. Ma il plateau non significa stasi: significa che Google ha identificato l’equilibrio ottimale tra esperienza utente e monetizzazione. Per ora. L’88% delle query che triggerano AI Overviews sono informazionali.

I settori più colpiti vedono crescite nella share di AI Overviews impressionanti: Scienza +22%, Salute +20%, People & Society +19%, Law & Government +15%. Sono esattamente le categorie ad alto trust e alta densità informativa dove i publisher hanno storicamente costruito autorità e traffico. I dati Similarweb mostrano impatti differenziali significativi.

Per CBS News, il 75% delle top 100 keyword che triggerano AI Overviews risulta in zero click a maggio 2025, contro il 54% di zero click guardando ai termini generali. Per People il dato è 71%, per MSN e Google News 69%. Mail Online vede 32 delle sue top 100 keyword triggerate da AI Overviews, con una zero-click rate del 68,8% contro il 54,9% complessivo.

Google sostiene che i click generati da AI Overviews sono “di qualità superiore”: utenti più ingaggiati, tempo on-site più lungo, conversioni migliori. I rappresentanti dell’azienda, incluso John Mueller, insistono che mentre le sessioni diminuiscono, la qualità aumenta.

Per le enterprise con funnel sofisticati e alto lifetime value per cliente, la matematica potrebbe funzionare. Ma per small business, local service provider e publisher che monetizzano via advertising, il volume conta quanto la qualità. Un calo del 40% nelle visite, anche con engagement leggermente migliore, significa meno lead, meno chiamate, meno conversioni. Significa budget ridotti, staff tagliato, operazioni chiuse.

Il paradosso si estende anche ai costi pubblicitari. Molti small business che dipendevano da SEO forte e presenza nei local pack sono ora forzati verso Google Ads per mantenere visibilità baseline. La domanda pubblicitaria è schizzata, i CPC crescono, e gli advertiser più piccoli vengono progressivamente prezzati fuori dal mercato.

Google monetizza ora attraverso advertising negli AI Overviews stessi, creando un nuovo inventory premium mentre erode quello organico. I dati Semrush rivelano una complessità ulteriore: tracciando le stesse keyword prima e dopo l’introduzione degli AI Overviews, la zero-click rate è leggermente diminuita, dal 38,1% al 36,2%. Suggerisce che gli AI Overviews non aumentano automaticamente il comportamento zero-click.

L’interazione tra tipo di query, user intent e delivery della risposta è più sfumata di quanto ipotizzato inizialmente.

Emerge un dato inaspettato: ChatGPT sta inviando sempre più traffico ai publisher. I referral da ChatGPT verso news site sono cresciuti 25 volte anno su anno. Reuters, NY Post e Business Insider sono tra i maggiori beneficiari. ChatGPT Plus con Bing include spesso link alle fonti nelle risposte, talvolta più visibilmente di quanto faccia Google.

Ma non è una soluzione: è un cerotto su un’arteria recisa. Le query news-related su ChatGPT sono cresciute del 212% tra gennaio 2024 e maggio 2025, mentre le equivalenti su Google sono calate del 5%. Il traffico AI complessivo verso news e media site da piattaforme non-Google è passato da 35,3 milioni di visite globali a maggio 2025 a 35,9 milioni a giugno.

Sono numeri irrilevanti se confrontati con le centinaia di milioni di visite perse via Google. Google non triggera AI Overviews per hard news query. Significa che media brand con maggiore dipendenza da lifestyle ed evergreen content sono più vulnerabili. Le breaking news continuano a generare click attraverso Top Stories, ma le categorie di contenuto più ampie vengono cannibalizzate.

Il web publishing sta attraversando una biforcazione esistenziale. Chi ha revenue stream diversificate, subscription solide o valore per cliente sufficientemente alto può assorbire il colpo. Chi dipende esclusivamente da traffico e advertising si trova di fronte a scelte binarie: trasformare radicalmente il business model o chiudere.

L’ottimizzazione per AI Overviews diventa imperativa, ma porta con sé un’ironia amara: il successo significa essere citati senza essere visitati. Visibilità senza traffico. Autorità senza monetizzazione diretta. Google ha trasformato il web in una libreria dove tutti possono leggere i riassunti ma nessuno compra i libri. E i publisher sono gli autori che continuano a scrivere sperando che qualcuno, da qualche parte, decida ancora di aprire la copertina.

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